Facebook Ads o Google Ads: quale scegliere?

Come scegliere la piattaforma giusta per il tuo advertising.

In realtà, non esiste una risposta univoca e assoluta. La domanda che dovresti davvero porti è: quale dei due canali è più efficace per raggiungere i miei obiettivi? E anche in questo caso, non esiste bianco o nero perché ci sono svariati aspetti da prendere in considerazione quando si parla di attività online – tra cui l’advertising.

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In questo articolo vediamo insieme dove serve concentrare le energie per promuovere la tua attività, senza perdere tempo e budget!

indice
  • 1. Cosa devi sapere prima di iniziare

  • 2. Le differenze tra le due piattaforme

  • 3. Tipologie di annunci ed esempi di utilizzo per i business

  • 4. Conclusione: quale piattaforma scegliere

1. Cosa devi sapere prima di iniziare

Thich Nhat Hanh (monaco buddista) dice che: «Meditare è guardare in profondità nel cuore delle cose». Allo stesso modo, prima di pianificare una strategia di advertising, bisogna approfondire questi punti:

  • da dove arrivano i tuoi clienti, ovvero quale canale genera più traffico di qualità;

  • se i tuoi potenziali clienti cercano, sui motori di ricerca, il prodotto o il servizio che vuoi proporre;

  • se il target a cui ti rivolgi è definito e sai chi sono le tue buyer personas

  • come si comporta online il tuo target, quali sono le sue abitudini e preferenze per intercettarlo lì dove si trova e senza disturbarlo – altrimenti risultiamo invadenti e non utili per le sue necessità;

  • che budget, sia monetario sia di tempo, hai a disposizione per creare la strategia e ottenere abbastanza dati per fare le dovute valutazioni, tenuto conto che ogni campagna è un investimento, non una spesa.

2. Le differenze tra le due piattaforme

Dopo aver analizzato gli elementi di base e aver scalfito la superficie per buttarsi nella pubblicità online, per poter scegliere la piattaforma giusta per la tua strategia di advertising, è importante conoscere le differenze tra Facebook ADS e Google Ads.

Non sono concorrenti, ma due strumenti che agiscono con meccanismi e scopi diversi. Si può dire, per semplificare, che Google AdWords ti aiuta a trovare clienti, mentre Facebook Ads aiuta i clienti a trovare te. Ciò è possibile grazie alle caratteristiche intrinseche dell’una e dell’altra piattaforma:

  • con Google Ads gli inserzionisti investono sulle parole chiave e pagano ad ogni click che gli utenti effettuano sull’annuncio corrispondente alla loro ricerca;

  • con Facebook Ads non si ragiona su chiavi di ricerca, bensì su interessi e specifiche demografiche degli utenti.

Per fare chiarezza, introduciamo due concetti fondamentali per capire come impostare una strategia di advertising con Google Ads e Facebook Ads, ovvero quelli di traffico attivo e traffico passivo:

  • il primo, il traffico attivo, è rappresentato da chi naviga sui motori di ricerca per trovare risposta a domande o bisogni specifici. L’utente dunque in questo caso è già consapevole e sarà disposto a dare fiducia a chi fornirà la risposta più in linea con le parole chiave digitate.

  • il secondo, il traffico passivo, è rappresentato da un’audience di utenti che in passato hanno mostrato interesse per un argomento riconducibile a prodotti e servizi offerti dalla nostra azienda. Per intercettare questa domanda potenziale, possiamo avvalerci di creatività (immagini, video, animazioni e testi) in grado risvegliare gli interessi espressi in precedenza, trasformandoli in desideri.

3. Tipologie di annunci ed esempi di utilizzo per i business

Gli strumenti che Facebook e Google Ads mettono a disposizione sono diversi e ciascuno di essi permette di raggiungere il potenziale cliente in varie fasi del suo customer journey. Così è possibile sfruttare sia il traffico attivo che quello passivo e rispondere sia alla domanda consapevole che a quella latente.

Le tipologie di annunci (video, foto, catalogo prodotti, di testo) e di posizionamenti (Facebook, Instagram, Audience Network, YouTube, Google Display, Google Shopping, Google Search) possono essere utilizzate in fasi differenti del funnel di acquisizione di un cliente. Soprattutto a partire dal momento in cui non conosce ancora il brand, fino ad arrivare a un’azione di conversione – che può essere la compilazione di un form o un acquisto.

Facciamo alcuni esempi, proviamo ad immaginare un paio di scenari nei quali ricorrere a Google e a Facebook Ads per la pubblicità online di un business che vende tappetini da yoga. Siamo un po’ di parte, dal momento che vengono utilizzati anche per meditare, ma è un riferimento pratico, attendibile e attuale: nel corso del 2020, lo stop forzato dovuto alla pandemia ha aumentato la richiesta di prodotti collegati agli sport praticabili in casa, che combinano benessere fisico con equilibrio psicologico – come lo yoga, appunto.

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Incremento delle ricerche collegate a “tappetino da yoga” negli ultimi 5 anni.

Visualizziamo una piccola azienda, ancora poco nota, che vende tappetini da yoga. Quando un brand è nuovo, è difficile che gli utenti lo cerchino su Google con il nome per esteso. È più probabile che effettuino ricerche per prodotti simili a quelli offerti dall’azienda, ad esempio: “tappetino da yoga”, “tappetino da pilates”, “tappetino da meditazione”.

C’è, quindi, una domanda consapevole che possiamo intercettare ricorrendo a una campagna Google sulla Rete di Ricerca e a una campagna Shopping in caso di e-commerce e grazie all’utilizzo delle keywords.

Mostrare prodotti e servizi che rispondano in maniera precisa alle ricerche degli utenti e risolvano i loro problemi è, senza dubbio, il maggior vantaggio di Google.

Tuttavia, ci sono anche altri utenti che potrebbero avere le stesse necessità di chi effettua una ricerca su Google e ancora non l’hanno svolta, magari sono indecisi sull’iniziare o meno uno sport casalingo o se cimentarsi nella meditazione. In questo caso, è possibile e dobbiamo raggiungerli altrove: su Facebook, Instagram o sui loro siti web preferiti (Audience Network).

Ricorriamo a Facebook Ads per sfruttare gli interessi degli utenti e far conoscere il brand, di conseguenza innescare un interesse latente. Facebook ha una banca dati enorme, sarebbe un errore non attingervi e non sfruttarla per presentare il tuo brand a chi è più predisposto a fare la tua conoscenza, prima dei competitor o al posto dei soliti grandi marchi.

Inoltre, per scegliere su quale piattaforma investire, bisogna valutare:

  • quale ads, se Facebook o Google, costa di più in relazione al nostro obiettivo di marketing, dopo averlo individuato e distinto dall’obiettivo di business – perché, dobbiamo dirtelo, non esistono campagne direttamente impostate su “voglio fare più soldi”, è un percorso;

  • quali sono i volumi di ricerca delle parole chiave per noi rilevanti, se sono bassi o alti, per verificare che la domanda consapevole sia consistente e valga la pena investirci per ottenere dei risultati soddisfacenti;

  • quanta competizione c’è nelle aste per apparire tra i primi risultati della SERP di Google, così da evitare di spendere budget per guadagnare poche posizioni;

  • quanta creatività è necessaria per realizzare inserzioni di Facebook che catturino l’interesse degli utenti meglio dei competitor – per fortuna Facebook Ads permette di realizzare degli A/B Test che aiutano nell’ottimizzazione degli annunci.

Dobbiamo ammettere che Google Ads, sebbene sia conosciuto in particolare per le campagne pubblicitarie sulla rete di ricerca, si è evoluto tantissimo negli ultimi anni e perciò non è più del tutto corretto associare Google Ads alla domanda consapevole e Facebook Ads alla domanda latente. Le opzioni avanzate messe a disposizione da Google Ads permettono di rispondere anche alla domanda latente attraverso campagne Display e Discovery, YouTube e Gmail.D’altra parte, pure Facebook ha affinato le proprie tecniche di profilazione.

Ormai è possibile non solo definire il pubblico in base a criteri come età, interessi e area geografica, ma anche contattare nuovamente le persone che hanno interagito con la tua azienda online o offline e raggiungere nuove persone i cui interessi sono simili a quelli dei tuoi clienti migliori, grazie a pubblici personalizzati e pubblici simili, a pixel, API e alla possibilità di caricare la propria lista contatti in Gestione Inserzioni di Facebook.

4. Conclusione: quale piattaforma scegliere

Dunque, quale piattaforma scegliere tra Facebook Ads o Google Ads? A questo punto, dopo tutto quello che ci siamo detti, fare riferimento solo a uno strumento può essere rischioso e controproducente. E siamo d’accordo sul concludere che l’unico modo, per decidere quale piattaforma sia quella giusta, è quello di concentrarsi sul proprio business, di studiare il proprio target e di sfruttare i mezzi messi a disposizione dal mondo digitale.

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